“Il radon è un gas radioattivo emanato da rocce e terreni e tende a concentrarsi in spazi chiusi come le miniere sotterranee o gli scantinati. L‘infiltrazione di gas dal suolo è riconosciuta come la più importante fonte di radon residenziale. Altre fonti, compresi i materiali da costruzione e l’acqua estratta dai pozzi, sono nella maggior parte dei casi di minore importanza. Il radon è un contributo importante per la dose di radiazioni ionizzanti ricevuta dalla popolazione in generale. Recenti studi sul radon in ambienti chiusi e cancro ai polmoni in Europa, Nord America e Asia forniscono la prova che il radon provoca un numero considerevole di tumori al polmone nella popolazione. Le stime attuali della percentuale di tumori polmonari attribuibili al radon vanno dal 3 al 14%, a seconda della concentrazione media di radon nel paese in questione e i metodi di calcolo. Le analisi indicano che il rischio di cancro ai polmoni aumenta proporzionalmente con l’aumento dell’esposizione al radon. Poiché molte persone sono esposte a basse o modeste concentrazioni di radon, la maggior parte dei tumori polmonari legati al radon sono causati da questi livelli di esposizione piuttosto che da concentrazioni più elevate. Il radon è la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo. La maggior parte dei casi di cancro al polmone indotti dal radon si verificano tra i fumatori a causa di un forte effetto combinato del fumo e del radon.
Le misurazioni del radon sono relativamente semplici da eseguire e sono indispensabili per valutare la concentrazione di radon nelle case. Hanno bisogno di essere basate su protocolli standardizzati per garantire misure accurate e coerenti. La concentrazione di radon in ambienti chiusi varia con la tipologia costruttiva degli edifici e con le abitudini di ventilazione. Queste concentrazioni variano notevolmente non solo a seconda della stagione, ma anche di giorno in giorno e anche di ora in ora. A causa di queste fluttuazioni, stimare la concentrazione media annua di radon in aria indoor richiede misurazioni affidabili per almeno tre mesi e, preferibilmente, più a lungo. Misure a breve termine forniscono solo un’indicazione approssimativa della reale concentrazione di radon. E’ altamente raccomandata la garanzia della qualità per i dispositivi di misurazione del radon, al fine di garantire la qualità delle misurazioni. Affrontare la problematica radon è importante sia nella costruzione di nuovi edifici (di prevenzione) che negli edifici esistenti (riduzione o di bonifica). La prevenzione primaria sul radon consiste nel mettere a fuoco le strategie di mitigazione sulla tenuta delle vie di ingresso del radon e sulla necessità di invertire le differenze di pressione dell’aria tra lo spazio interno occupato e il suolo esterno, attraverso diverse tecniche di depressurizzazione del suolo. In molti casi, una combinazione di queste strategie fornisce la massima riduzione delle concentrazioni di radon.
La scelta degli interventi di prevenzione e di mitigazione del radon può essere basata su un’analisi del rapporto costi-efficacia…
Dal momento che l’opinione pubblica è spesso inconsapevole dei rischi connessi con il radon in ambienti chiusi, è raccomandabile una efficace campagna di comunicazione. La campagna di comunicazione del rischio radon si deve concentrare sull’informare i diversi attori e sul raccomandare misure appropriate per la riduzione del radon indoor. E’necessario uno sforzo di cooperazione, coinvolgendo tecnici ed esperti di comunicazione, per sviluppare una serie di messaggi essenziali. Nel messaggio del rischio radon dovrebbero essere utilizzate le informazioni più semplici possibili e quantitative del rischio e devono essere espresse in termini chiaramente comprensibili per il pubblico. E’ utile, ad esempio, confrontare il rischio di cancro ai polmoni dovuto al radon con gli altri rischi di cancro, o con rischi comuni nella vita quotidiana. A livello nazionale si dovrebbero sviluppare programmi di Sanità Pubblica per ridurre il rischio radon. Tali programmi nazionali sul radon sarebbero destinati a ridurre il rischio della popolazione in generale dalla concentrazione media di radon nazionale, così come il rischio individuale per le persone che vivono in ambienti con alte concentrazioni di radon.
Una politica nazionale sul radon dovrebbe concentrarsi sulla individuazione delle aree geografiche in cui le popolazioni sono più a rischio da esposizione al radon e sensibilizzare l’opinione pubblica circa i rischi associati alla salute. Tra gli elementi chiave per un programma di successo nazionale, figurano la collaborazione con gli altri programmi di promozione della salute (ad esempio la qualità dell’aria interna, il controllo del tabacco) e la formazione di professionisti della costruzione e altri attori coinvolti nella realizzazione di prevenzione e mitigazione del radon. Dovrebbero essere emanate norme edilizie opportune che richiedano l’installazione di misure di prevenzione per il radon nelle case in costruzione, e la misurazione del radon durante l’acquisto e la vendita di case al fine di identificare quelle con alte concentrazioni di radon.
A livello nazionale il limite di riferimento per il radon rappresenta la massima concentrazione di radon accettata in una casa residenziale ed è una componente importante di un programma nazionale. Per le abitazioni con concentrazioni di radon superiore a questo livello le azioni correttive possono essere raccomandate o richieste. Quando si fissa un livello di riferimento dovrebbero essere presi in considerazione diversi fattori di carattere nazionale, quali la distribuzione del radon, il numero di case esistenti con alte concentrazioni di radon, la media aritmetica del livello di radon in ambienti chiusi e la prevalenza del fumo. In considerazione dei dati scientifici più recenti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità propone un livello di riferimento di 100 Bq/m3 per minimizzare i rischi per la salute dovuti all’esposizione al radon indoor. Tuttavia, se tale livello non può essere mantenuto da un paese a causa di specifiche condizioni, il livello di riferimento scelto non deve superare i 300 Bq/m3, che comportano una Dose Efficace di circa 10 mSv all’anno, in base ai recenti calcoli della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni. L’obiettivo generale di questo manuale è quello di fornire una panoramica aggiornata dei principali aspetti del radon e la salute. Esso non mira a sostituire le norme vigenti a tutela dalle radiazioni, ma pone l’accento sulle questioni rilevanti ai fini della pianificazione generale, l’attuazione e la valutazione dei programmi nazionali riferiti al radon.”